Angelo Bellobono
Attraverso la pittura crea atmosfere e racconti sospesi che indagano il rapporto tra antropologia, geologia, confine e identità, ridisegnando mappe e coordinate con cui relazionarsi al mondo. Con il corpo sperimenta, incontra, attraversa e si lascia attraversare dal paesaggio, abitando la pittura ancora prima di realizzarla. Ghiaccio e montagne sono frequenti nel suo lavoro, ghiaccio archivio di memoria del pianeta e montagne cerniere e ponti di continuità tra confini.
Negli anni ha realizzato attività interdisciplinari fondendo arte, sport e natura come in Atla(s)now con le comunità Amazigh dell’Alto Atlante, Before me and after my time con i nativi americani di New York Ramapough Lenape, Io sono futuro nelle aree appenniniche colpite dal sisma e Linea Appennino 1201 e Mappa Appennino lungo l’intera dorsale appenninica.
Ha partecipato alla XV Quadriennale di Roma, alla IV e V Biennale di Marrakech e al Grand Tour d’Italie del MIbact. Ha esposto in spazi pubblici e privati come AlbumArte, Spazio Mars di Milano, Fondazione Volume di Roma, Museo di arte moderna del Cairo e Nuova Delhi, Museo Macro di Roma, Multicultural art center Melbourne, Museo Ciac di Genazzano, Palazzo Re Enzo di Bologna, Galleria Wunderkammern di Roma, Envoy Gallery di New York, Frank Pages di Ginevra, Biasa ArtSpace di Bali.
Ha vinto il premio Celeste per la pittura nel 2005 e il Drawing Artslant nel 2009. Nel 2010 ha partecipato ai Martedì Critici e nel 2015 al Tedx Talk Roma. E’ stato invitato in varie residenze come Bocs Cosenza, Landina Cars Omegna, Fondazione Lac o le Mon San Cesario di Lecce. Nel 2020 la rivista Artribune lo ha eletto miglior artista dell’anno.
Il suo lavoro si trova in numerose collezioni pubbliche e private.